PRO LOCO SESSA AURUNCA - APS
Corso Lucilio n. 92 c/o Sedile di San Matteo

81037 Sessa Aurunca (CE)

C.F. 83003710619

Pro Loco Sessa Aurunca - APS

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Sessa Aurunca

Sessa Aurunca è il primo Comune della provincia di Caserta per estensione territoriale e dista dal Capoluogo km. 44. La sua posizione sulla S.S. Appia e la vicinanza alla S.S. Domitiana, gli ottimi collegamenti con l'Autostrada del Sole (uscite a Cassino e Capua) e la stazione ferroviaria sulla linea Roma - Formia - Napoli, i notevoli monumenti di tutte le epoche, le moderne attrezzature alberghiere e per il tempo libero sorte sulla sua "Marina", ne fanno non solo un grosso centro turistico della costa tirrenica ma anche un punto di riferimento culturale e commerciale dei numerosi centri minori della zona.

  Sessa Aurunca, tradizionale centro di studi, dispone di scuole di ogni ordine e grado che vanno dal Liceo Classico - istituito, col Convitto Nazionale, nel secolo scorso - all'Istituto d'Arte nato per la valorizzazione di un antico e caratteristico artigianato locale.

  La particolare dislocazione geografica del Centro e delle 26 frazioni fra un'ampia zona collinare e la fertilissima "Piana del Garigliano", rende sempre importante tutto il territorio comunale per una produzione agricola altamente differenziata e particolarmente apprezzata soprattutto per quanto riguarda olio e vini noti già nell'epoca romana (numerose sono sul territorio le tracce di grossi insediamenti produttivi di età imperiale). Da queste terre, fino alle pendici del Massico - da vari anni zona riconosciuta di produzione d.o.c. - proviene quel vino Falerno tanto decantato nella antichità da essere ritenuto un dono del Dio Dioniso alle ospitali genti del luogo.

  Ben noto a Plino per le sue doti terapeutiche, ad Orazio, Marziale, Petronio ed altri per il suo gusto asciutto e forte, il "Falerno" è ancora oggi oggetto di una qualificata richiesta anche dall'estero. Altrettanto pregevole è l'olio d'oliva, prodotto nella zona aurunca ancora con i tradizionali metodi di lavorazione, quali la raccolta a mano delle olive e la molitura in antichi frantoi. Non mancano l'allevamento del bestiame (in modo particolare delle "bufale" in pianura e degli ovini in collina), recenti impianti ittici, né insediamenti industriali.

  Il caratteristico ed antico mercato settimanale del giovedì è per il forestiero piacevolissima occasione di riscoperta dei tipici prodotti ortofrutticoli ed artigianali: cesti di vimini, terrecotte, preziosi merletti, offrono la testimonianza e la continuità di un'antica e consumata bravura.

  Sessa dispone, infine, dei maggiori servizi di zona: Ufficio del Giudice di Pace, Agenzia delle Entrate, INAIL, INPS, TELECOM, ENEL, Banche, Commissariato P.S., Comando di Compagnia CC., Guardia di Finanza, Guardia Forestale, Curia Vescovile, Distretto Scolastico, Ospedale, ambulatori medici specialistici, impianti sportivi, servizi autobus.

                                                                              Cenni storici

  Sessa Aurunca è una città di antica origine: nel suo territorio sono presenti tracce preistoriche e necropoli risalenti all'VIII sec. a.C.

  Centro importante degli Aurunci, cadde in possesso di Roma nel IV sec. a.C.: dedotta "colonia" di diritto latino (313-312 a.C.), Suessa, che coniava moneta propria dal IV sec. a.C.; diventa un notevole centro militare, commerciale e rurale e viene elevata a "municipium" nel 90 a.C.

  Nell'età imperiale conosce la sua massima espansione urbana: il centro abitato copriva infatti un'area quasi doppia rispetto a quella attuale e contava numerosi e importanti monumenti.

  Al declinare dell'Impero romano, Sessa - Diocesi sin dai primi tempi del Cristianesimo - vive un periodo di decadenza.

  Dopo essere stata interessata alle vicende storiche di Capua, Salerno, Benevento e Gaeta, ritrova la sua importanza verso il XII sec. e riacquista un suo più definito ruolo tra il XIV e il XV sec. sotto il ducato dei Marzano: questi, infatti, Signori di buona parte di Terra di Lavoro e appartenenti ad una delle più potenti famiglie del Regno napoletano, fecero di Sessa la capitale dei loro feudi.

  Caduti nel 1464 i Marzano, dopo essere stata per breve tempo Arciducato, viene nel 1507 assegnata a Gonzalo Fernandez de Corduba, artefice primo della definitiva conquista del Regno di Napoli da parte di Ferdinando il Cattolico e appartenente ad una delle più illustri famiglie di Spagna.

  Dopo alterne vicende, agli inizi dell'800, mutate in parte le strutture economiche e sociali in seguito agli avvenimenti che andavano scuotendo il Regno napoletano, Sessa - priva ormai anche delle famiglie più influenti e dei numerosi ordini religiosi che sin dal XIII sec., avevano formato uno dei cardini della vita cittadina - perde parte dell'importanza avuta nel passato, ma in seguito riuscirà sempre a mantenere con un certo prestigio un suo ruolo nella storia sociale, economica e culturale della Provincia di Terra di Lavoro.

Personaggi illustri:

Sessa Aurunca ha dato i natali a:

- Gaio Lucilio, poeta, (II sec. a.C.), definito il “padre della satira”;

- San Casto (III sec.), Vescovo di Sessa, martirizzato durante la persecuzione ai cristiani di Diocleziano;

- Taddeo da Sessa (XIII sec.), giudice, consigliere e ambasciatore di Federico II;

- Agostino Nifo (XVI sec.) celebre filosofo che insegnò nelle più note università d’Italia;

- Galeazzo Florimonte, fine umanista e Vescovo di Sessa che ispirò a Monsignor della Casa quel celebre libretto del vivere civile che proprio dal prelato sessano prese il nome di “Galateo”.

 Monumenti

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Castello Ducale

Sala Museale

Fontana dell'Ercole

Il primo nucleo è di poca longobarda. Assunse la possente forma attuale per volontà di Federico Il di Svevia, mentre le successive dominazioni impreziosirono il castello, come si nota dalle bifore catalana. Trail XIX e it XX secolo subi diversi rimaneggiamenti per le varie destinazioni d'uso avute dopo essere divenuto di proprieta comunale.

Vi sono conservati parte dei reperti provenienti dal Teatro Romano, tra cui la bellissima statua rappresentante Matidia Minore in marmo bigio morato e bianco.

"Hercole che strozza il leone Nemeo". L'opera fu commissionata allo scultore Angelo Solari nel 1825, per festeggiare il completamento del pubblico acquedotto che da Porta S. Biagio portava l'acqua all'interno della città. Ercole era considerato il fondatore mitologico della città.

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Teatro Romano

Cripto Portico

Ponte Ronaco

Il Teatro, di epoca augustea, fu ampliato e ristrutturato nel Il secolo d.C. per desiderio di Matidia Minore, che lo na reso uno dei più splendidi teatri della zona, per la finezza e l'eleganza dei marmi, degli stucchi e dell'intero complesso che poteva ospitare circa 8000 persone.

D'eta sillana, fu riportato alla luce da Amedeo Maiuri nel 1926. Oggi si possono attraversare due dei tre bracci, e sull'intonaco sono presenti numerose iscrizioni riguardanti diversi argomenti.

Situato a circa due chilometri dalla città, collegava Suessa, l'Appía e Sinuessa. Il ponte è costituito da 21 arcate databile in età traianea, conserva in parte la romana pavimentazione in basoli.

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Cattedrale

Complesso di S. Domenico

Meraviglioso esempio di architettura romanico-cassinese, fu realizzata nel XII secolo con materiale di spoglio proveniente dal Teatro Romano. Rimaneggiata e restaurata nel corso dei secoli, giunta a noi come un perfetto connubio tra le austere mura romaniche e le decorazioni settecentesche. All'interno i conserva un pavimento musivo in opus alexandrinum e un prezioso ambone del XIII secolo.

La chiesa e il convento furono edificati nel 1425 dal duca Giovanni Antonio Marzano. Del complesso si conserva il chiostro quadriportico con volte a crociera ed archi acuti su pilastri, un tempo affrescato interamente con episodi della vita di San Domenico, di santi, vescovi e cardinali di cui sono ancora visibili alcuni resti.

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Torre di Transo

Aerarium Tabularium

Sul lato nord della piazza Tiberio Massimo, nella quale si ritiene fosse ubicato il foro, possiamo ammirare la medievale Torre di Transo a pianta quadrata, con trifora ad archi acuti e stemma gentilizio.

Il sito è costituito da tre sale ipogee, due rettangolari e una trilobata, da cui si entrava attraverso una porta formata da due poderosi blocchi di pietra calcarea dove si custodiva il tesoro della citta.

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Porta Cappuccini

Anche detta, anticamente ''de lo burgo'', è affiancata da mura e torri cilindirche su base scarpata. Edificata intorno al 1400, per consentire l'inglobamento del botro inferiore della città, è stata rimodernata intorno al 1750 e rifatta nel 1766 su disegno dell'architetto Giuseppe Astarita.